L’opera di Donatella è citata fra le più interessanti (con quella di Metello) da M. Bernardi, Pitture a prezzo fisso, “La Stampa”, 18 dicembre, p. 9.

nn. 61-63: le chine Ballo pubblico a Paesana, La bambola*, I giochi*. Cravero, La XI mostra del “Bianco e Nero”, “’l Caval ‘d brôns”, dicembre 1962, p. 3.: «La più brillante prova delle cospicue capacità della pittrice ci parve tuttavia il “Ballo pubblico a Cesana [Paesana]” in cui l’impeccabile nudità del sottilissimo segno bene evocava […]

d., Mostre d’arte. Paesaggi di Torino, “Stampa Sera”, 29 ottobre 1962, p. 25: si distanziano dal tenore dilettantistico della mostra sia «Metello Merlo (con le trasparenze violette del suo ponte sul Po)» che Donatella, per la sua «sciolta e felice notazione acquerellata».

n. 108: Alba, presente anche Metello con il dipinto Espressione in rosso, n. 101, riprodotto in catalogo.

Messe date indicative. Verificare sede. Galleria del Piemonte artistico? M. Bernardi, Arti ed artisti, “La Stampa”, 26 giugno, p. 4, chiude l’articolo citando la «spiritosa Strada di Donatella Merlo». Questa è l’ultima edizione a cui Donatella può partecipare. 

n. 5: Ballo pubblico a Paesana; n. 6: Piazza Madonna degli Angeli.

Sala V (Bianco e Nero): Il pesce S. Pietro, tempera all’uovo (controllare: che ci fa una tempera nella sezione b/n?)

n. 100: Estate a Paesana, 1962, con cui vince la Coppa d’argento Cinzano. M. Bernardi, Aspetti del Piemonte, “La Stampa”, 15 maggio, p. 4.

Recuperare date. Segnalata nella coeva recensione di F. Innorta, Nel disegno ritrova se stessa, “Il Piemontese”, 31 dicembre 1962: si tratta probabilmente della mostra Il nudo nella pittura contemporanea, a cui partecipa anche Giuseppe Grosso, pittore torinese. Sul catalogo Premio Domina 1969 si ricorda la sua partecipazione ai Concorsi della Galleria Vanvitelli.